I cru del Soave
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Si chiamano tecnicamente “Unità geografiche aggiuntive“, abbreviato “Uga” – non fa mai troppo chic il “burocratese” – ma possono essere definiti, più comunemente, i Cru del Soave. Sono ben 33: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce.
Il silenzio
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I momenti più belli di questa quarantena sono i momenti di silenzio. Costa fatica stare in silenzio. Cerco di sottrarmi a questa inondazione di chiacchiere, bufale, bip, notifiche, avvisi, sparate dei politicanti, stronzate di ciarlatani, cantate ai balconi, canzoni sui social.
TRUFFA AD ALTA VELOCITA’
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- Categoria: Diario in pubblico
La Corte dei Conti dell’Unione Europea ha bocciato l’Alta Velocità: «Un sistema disomogeneo e inefficace di linee, senza un piano realistico a lungo termine». Secondo l’ultima relazione (30/6/2018) dell’organo «è improbabile che l'attuale piano a lungo termine dell'Ue per le linee ferroviarie ad alta velocità venga realizzato... La rete ad Alta Velocità è un sistema non omogeneo di linee nazionali senza un coordinamento adeguato a livello transfrontaliero, progettato e costruito dagli Stati membri in maniera isolata, da cui risultano collegamenti insoddisfacenti».
La guerra agli ultimi che imbroglia i penultimi
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- Categoria: Diario in pubblico
di Carlo Clericetti (23/06/2018)
«Trentacinque euro per ogni migrante – quello che si spende in Italia – fanno 12.775 euro l’anno, 1.065 al mese. Magari non tutti sanno che di quei 35 euro al migrante ne vanno solo 2,5, mentre il resto serve per vitto, alloggio e spese generali. Ma in Italia ci sono 3 milioni di disoccupati ufficiali e più che altrettanti che non rientrano nella definizione: quanto spende lo Stato per loro? Zero. E quanti sono quelli che, pur lavorando, a quei mille euro al mese non ci arrivano, o sono in pensione e prendono una cifra più bassa? Di milioni dobbiamo aggiungerne parecchi. Ed ecco apparecchiata l’arma di distrazione di massa, l’antichissimo espediente che basta cercare un nemico “al di fuori”. Lo slogan è azzeccatissimo: “Prima gli italiani”. Gli ultimi diventano penultimi, e vengono schierati in guerra contro i nuovi ultimi. Che sottraggono risorse, che rubano il lavoro o con la loro concorrenza fanno abbassare ancora proprio i salari più miseri. E’ colpa loro se i penultimi stanno male.
A Pantelleria la vite è Patrimonio dell’Umanità (UNESCO)
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- Categoria: Le parole del vino
Francesco Ferreri è un giovane enologo di Pantelleria, nonché produttore di vino. Mi ha molto colpito questo suo bellissimo racconto che trascrivo qui di seguito.
“Ricordo quando, alla scuola elementare, ci dissero di raccogliere gli antichi detti di Pantelleria. Tornai a casa entusiasta, il pomeriggio mia madre mi accompagnò dagli anziani di Kaffefi, la mia contrada. Poi andammo a Kufurà, Bukkuram e infine a Sibà, l’ultima prima della Montagna Grande.Mi sedevo accanto a loro e iniziavano a parlarmi della loro vita e di come fosse scandita dalle stagioni e dai proverbi utili a descrivere ogni circostanza. Segnavo tutto sul mio taccuino e dopo una settimana iniziai anch’io a parlare in rima nel dialetto arcaico.
Putami a Innaro, zappimi a Fivraro, sicunnami ad Aprili e lassimi durmiri.
Potami a gennaio, zappami a febbraio, smuovimi la terra ad aprile e lasciami dormire.
ADULTI DA ADOTTARE
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Non sono riuscito ad appassionarmi al dibattito sulla stepchild adoption. Perché è una discussione su un bisogno degli adulti, non del bambino.
Ho ben presente quanto sia triste la realtà dell’adozione nel nostro Paese. Oggi negli orfanotrofi italiani ci sono 35mila bambini. Li chiamano «minori fuori famiglia». A questi si aggiungono i 400 neonati abbandonati ogni anno alla nascita.
Essere intransigenti
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C'è stato un momento in cui il potere di Silvio Berlusconi sembrava inattaccabile. Alla sua corte schiamazzavano cortigiani, servi, buffoni. Gente che da lui dipendeva per godere di privilegi, denari e protezioni.
Coloro che dicevano di fare opposizione, in particolare i piddini, in realtà erano fiacchi e inconsistenti perché più inclini al compromesso con il signore o anche con i suoi servi, che a una vera opposizione.